Quelli che quel giorno si trovarono in quella via… Quelli di via Oldrado
Intervista ad Annalena Berton
Non solo ballerina ma anche fondatrice e direttore artistico di Quelli di via Oldrado, fusione di artisti e danzatori tra balli swing, hip hop, pilates. Stiamo parlando di Annalena Berton e della sua dance crew milanese.
Swing Fever – Buongiorno Annalena, piacere di conoscerti! Basta una veloce occhiata alla tua pagina facebook per capire che quest’anno è iniziato per te alla grande! Una miriade di eventi, corsi, workshop… Quali sono i nuovi progetti e corsi che hai avviato per il 2018/2019?
Annalena – Sì, sono molto entusiasta di come abbiamo iniziato questa nuova stagione. Parallelamente all’apertura di nuovi corsi e nuove collaborazioni, abbiamo avviato un progetto coreografico con i componenti della mia crew.
In fondo all’intervista troverete il teaser della nostra prima creazione coreografica. Per il resto non voglio anticipare altro… Stay Tuned!!
Non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverete allora! Una cosa però la sappiamo, nelle vostre apparizioni vi abbiamo visto più volte esibirvi in altri stili di ballo, diversi dallo “swing classico” che comunemente vediamo ballare in pista. Come mai questa scelta?
È vero, anche se nel nostro ultimo spettacolo abbiamo volutamente scelto di tornare alle origini, scegliendo passi e figure appartenenti al repertorio di Lindy Hop più classico e meno contaminato.
Guardando i nostri spettacoli precedenti sono evidenti le contaminazioni provenienti da altri generi di ballo. Il motivo principale è che io stessa, in primis, adoro le danze urbane, soprattutto l’Hip Hop. Ad un primo sguardo, le danze cosiddette swing e quelle urbane, sembrerebbero non avere nulla in comune ma a mio avviso, non è proprio così.
Scavando a fondo, il denominatore comune è la musica, o meglio, il Blues.
Il Blues non è solo il padre fondatore del Jazz, dal suo “albero” si sono sviluppati molti rami, uno utilizzato proprio dai B-boy di tutta Europa durante i contest di breakdance intorno agli anni 90′, il Rhythm & Blues.
Ancora una volta, nella mia esperienza personale ho potuto constatare delle similitudini tra i passi di hip hop che studiavo in accademia e quelli che ho imparato successivamente studiando alcune routine di solo Jazz. Per esempio quello che nell’Hip hop si chiama Box step, nell’Authentic Jazz si chiama Jazz Box. Cambia indubbiamente l’attitudine nell’esecuzione, ma la matrice del passo è la stessa.
Concludo questo piccolo inciso sulle contaminazioni tra i vari stili di ballo dicendo che studiare più stili secondo me, aumenta il “bagaglio” personale di ogni ballerino che all’occorrenza potrà attingere alla propria “valigia” tirando fuori un passo che magari non è propriamente di quella disciplina ma se comunque pertinente, sarà proprio l’asso nella manica.
Grazie mille per questa tua spiegazione! Annalena, parlando del tuo progetto, possiamo dire che la forza della vostra “crew” risiede proprio nella coesione del gruppo?
Assolutamente sì!! Nessuna affermazione è mai stata più vera!! A tale proposito vi invito a leggere una piccolo paragrafo che ho scritto qualche settimana fa che parla proprio di questo. Lo trovate sulla nostra pagina Facebook e in foto.
Bellissime parole, non potevi descrivere la vostra coesione in altro modo. Qual è il tuo consiglio per i tuoi allievi invece?
Di non perdere mai la passione!! Di non ballare con lo scopo di stupire qualcuno!
Al contrario dico sempre ai nostri allievi di sentire e non di eseguire. Di sentire la musica, di sentire il proprio corpo attraverso il peso che si sposta nello spazio, di sentire il partner cercando un dialogo. Solo attraverso il dialogo possiamo ancora trovare un po’ di magia…quella dell’improvvisazione.
Che dire, grazie per la magia che ci hai regalato, e complimenti a te e a tutta la crew! A presto e in bocca al lupo!