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Annalena Berton

Ballerina & Coreografa

“Ogni volta che un allievo mi dice che le serate danzanti trascorse insieme lo hanno aiutato a uscire da un periodo grigio, ogni volta che riesco a togliermi l’uniforme da maestra per dare un consiglio ad un adolescente in crisi, ogni volta che un bambino mi ruba il cuore consegnandomi di corsa il suo disegno specificandomi che quella sulla carta sono io, ognuna di queste e di altre cento volte, torno a casa consapevole che nulla al mondo avrebbe potuto rendermi più felice di fare quello che faccio.”

Annalena Berton

Ballerina & Coreografa

“Ogni volta che un allievo mi dice che le serate danzanti trascorse insieme lo hanno aiutato a uscire da un periodo grigio, ogni volta che riesco a togliermi l’uniforme da maestra per dare un consiglio ad un adolescente in crisi, ogni volta che un bambino mi ruba il cuore consegnandomi di corsa il suo disegno specificandomi che quella sulla carta sono io, ognuna di queste e di altre cento volte, torno a casa consapevole che nulla al mondo avrebbe potuto rendermi più felice di fare quello che faccio.”


“A volte la troppa ambizione anziché avvicinarci al nostro obbiettivo ci allontana, ci rende ciechi, non vediamo più dove stiamo andando.
Fin da ragazza, non farmi accecare dall'arrivismo mi ha permesso oggi di arrivare fino a qui”
“A tutti i miei giovani allievi o alle mamme che mi chiedono di indirizzarli verso un percorso di studi, rispondo oggi di scegliere bene i loro maestri, non la struttura e dico a loro di togliere un'ora di allenamento settimanale a favore di uno strumento musicale.
Saper studiare uno strumento amplifica il talento di qualsiasi ballerino”

“Sulla musica che sto sentendo in questo momento, mi muovo senza preoccuparmi di stupire per forza qualcuno, mi preoccupo solo di sentirmi libera nel mio freestyle.“

“A volte la troppa ambizione anziché avvicinarci al nostro obbiettivo ci allontana, ci rende ciechi, non vediamo più dove stiamo andando.
Fin da ragazza, non farmi accecare dall'arrivismo mi ha permesso oggi di arrivare fino a qui”
“A tutti i miei giovani allievi o alle mamme che mi chiedono di indirizzarli verso un percorso di studi, rispondo oggi di scegliere bene i loro maestri, non la struttura e dico a loro di togliere un'ora di allenamento settimanale a favore di uno strumento musicale.
Saper studiare uno strumento amplifica il talento di qualsiasi ballerino”



“Sulla musica che sto sentendo in questo momento, mi muovo senza preoccuparmi di stupire per forza qualcuno, mi preoccupo solo di sentirmi libera nel mio freestyle.“

Su di me

Avevo dodici anni e mia madre decise saggiamente di farmi continuare gli studi fino al raggiungimento della maggiore età; quando si è bambini si cambia idea molto spesso eppure la mia voce guida si era già accesa: a diciannove anni presi la mia valigia e lasciai Merano per inseguire il mio sogno.

Frequentai l’accademia otto ore al giorno per tre anni, mi trattenevo oltre l’orario, perdevo le sfide contro il mio corpo troppo poco snodato per la danza classica, ricevevo complimenti per la mia spiccata creatività, avevo bisogno di disciplina e l’accademia in questo senso fu la mia salvezza, l’imposizione di molte regole non riuscì però a modificare la mia natura un po’ ribelle, sceglievo spesso la strada più complicata, quella più difficile, non senza rischi e ripercussioni.

All’esame di ammissione, la direttrice alla fine del mio provino si pronunciò con queste parole: “Annalena è tutta storta, priva di tecnica, ma la trovo affascinante, benvenuta al MAS!”.

Quelli sono stati gli anni più belli della mia vita , vivevo sopra l’accademia con altre undici ragazze, tutte nello stesso appartamento, a me piaceva un sacco, stavo costruendo il mio nuovo nucleo affettivo.

Finita l’accademia iniziò ufficialmente la mia carriera; le mura della scuola non mi avrebbero più “protetta “ nel nuovo mondo del lavoro.

Le cose sono andate bene ma non parlerò ora di come sono andate dal punto di vista cronologico o tecnico perché per quello c’è già il curriculum, ma vorrei parlare di come è stato il mio vissuto personale in quegli anni.

Come in ogni viaggio non è stato sempre così facile, ma vorrei che le mie parole potessero aiutare qualche giovane ragazza che magari si trova oggi dove mi trovavo io circa tredici anni fa.

La prima cosa per affrontare questo lavoro è costruirsi un equilibrio che ti consenta di non sprofondare ogni volta che ti scarteranno ad un’audizione.

Questa volta non è andata, punto. Ci riproverò la prossima! Non è andata non perché tu non vali, ma perché questa volta doveva andare così.

Dopo l’equilibrio metto la personalità, non bastano un bel viso, un bel corpo e una buona tecnica per fare la ballerina, di quelle ce ne sono già tante, ci vuole “specialità”, ecco, credo che questo sia il termine che renda al meglio l’idea, cerca te, non copiare nessuno.

Il terzo consiglio che vorrei dare riguarda l’autocritica, sviluppate un buon senso critico nei confronti di voi stesse. Capite il prima possibile su cosa puntare e su cosa invece non puntare, in base alla vostra analisi poi cercate di farvi trovare il più possibile nel posto giusto, al momento giusto e buona fortuna!

La carriera della ballerina dura relativamente poco, goditela!

Buttati il più possibile, se aspetti di raggiungere la perfezione “tecnica“ non ti butterai mai e il treno dei desideri sarà già passato.

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I miei corsi

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Swing

Lo swing è un genere musicale, nato negli anni venti ed evolutosi fino a divenire un genere definito nel 1935 negli Stati Uniti. Lo swing si distingue per un caratteristico movimento della sezione ritmica e per un tipo di esecuzione delle note con un ritmo “saltellante”, accostato spesso da balli frenetici.

Pilates

I principi di base del metodo Stott Pilates sono la Respirazione, la Stabilizzazione della zona pelvica e lombo-sacrale, il Posizionamento della cassa toracica, la mobilizzazione scapolare e il Posizionamento cervicale.
Ci sono alcune affinità tra il Pilates e lo Yoga: in entrambi i casi si tratta di discipline che coinvolgono il corpo e la mente, in cui si enfatizza la respirazione con movimenti molto lenti e controllati, per aumentare la capacità di concentrazione.

Giocodanza

Si tratta di una forma di gioco educativo, diverso da quello ricreativo in quanto comporta delle regole da rispettare e contenuti preimpostati che corrispondono alla percezione corporea, al ritmo, alla coordinazione, allo spazio.
Dopo un anno di corso i bambini avranno migliorato la loro musicalità, la scioltezza dei loro movimenti, la percezione e la distinzione delle diverse parti del loro corpo”